Eccellenza in sostenibilità e risparmio energetico
Nonostante non disponga di alcun certificato di sostenibilità, lo stabile Patocchi è senza dubbio uno degli stabili svizzeri più performanti dal punto di vista dell’energia e dell’utilizzo parsimonioso delle materie prime. Costruzione ultimata nel 2020 è uno dei primi se non il primo edificio in Ticino concepito e costruito sul principio dell’economia circolare ad ampio spettro.
Peculiarità dello stabile tipiche dell’architettura sostenibile:
- Costruzione basata almeno per l’85% sul riutilizzo di materiali recuperati dallo smantellamento di costruzioni esistenti, dal recupero e valorizzazione di materiali di scarto e sull’impiego di materie prime riciclate
- Risparmio energetico ottimale ed elevato benessere all’interno dei locali grazie allo spesso strato isolante dell’involucro.
- Bilancio energetico positivo grazie alla produzione di corrente elettrica dei pannelli solari montati sul tetto che supera il consumo annuo dello stabile, inclusa la stazione di ricarica dell’auto elettrica.
- Riscaldamento dell’ufficio mediante termopompa. L’officina non dispone di nessun riscaldamento in quanto viene riscaldata dalle deboli perdite energetiche provenienti dal locale ufficio.
- Impiego, nel limite del possibile, di materiali da costruzione che provengono da materie prime riciclate (inerti, metalli, isolazioni in lana di vetro, ecc.) o di legno di origine sostenibile.
Peculiarità che rendono lo stabile unico:
- Costruzione basata sull’elevato impiego di materiali riutilizzati compatibilmente con il moderno concetto di economia circolare. Infatti l’80% della costruzione è composta da travi, pilastri, mensole, supporti smontati da impianti precedenti (vecchi capannoni, antenne per la telecomunicazione, stazioni di smistamento della corrente elettrica ad alta tensione, macchinari di vario genere, teleferica Someo-Costa Piana, piattaforme industriali, ecc.) che sono stati adattati alle esigenze dello stabile Patocchi ed impiegati nella sua costruzione. Il tutto nel pieno rispetto della statica, della sicurezza strutturale e dell’efficienza funzionale. A questo vanno aggiunti i materiali di scarto o di fine lavori provenienti da altri cantieri o da altri oggetti precedentemente smantellati, da fondi di magazzino (reti e ferri d’armatura, profili vari, lamiere di rivestimento in acciaio, materiali isolanti, bulloneria, cavi, ecc.) e una piccola cucina industriale proveniente da un bunker militare smantellato.
- Impianto di deviazione della luce naturale all’interno dei locali. Tre file di travi della facciata sud sono rifilate per la lunga, munite di lamiere in acciaio inossidabile altamente riflettenti e motorizzate (Motore pure riutilizzato). Grazie a queste grosse ma impercettibili lamelle, i raggi solari vengono deviati sul soffitto interno dell’edificio permettendo alla luce naturale di filtrare in profondità nel locale.